martedì 18 settembre 2007

Brevìade

PROLOGO

Cantami o càntautor
l'ira funesta del brèvide
che infiniti lutti addusse alla di sè coscienza,
il qual dipartito dalla sacra rocca parmense
s'avviò alla battaglia nella emerenziana terra.
E qual dei Numi inimicolli?
E quali gesta, e quali i suoi compagni,
quali i suoi coturnati nemici?
Di queste ed altre faccende
cantami, e rivelami se torto o ragion avea
nel dar al di lui doppio del giudeo...
Di questo ed altro narrami, nei prossimi tuoi canti....

CANTO I
La vergassoleide

Nel mezzo de fantacalcica tenzone
solea la sporca e fetida dozzina
accapigliar l'un l'altro con clamore
nel fumo ed infra sorsi di benzina.
Studenti di pigrizia e impiegatucci varii,
avvocatucci e musici, scribani e mattonari
fotografi, ippocratici e mezzuomini d'impiego
con astio contendeano nemmanco fosse Diego,
un gladiatore o l'altro indegni di sussiego.
Quand'ecco all'improvviso, nel lampo di un baleno
emerge dalla calca ricolmo di veleno
Aiace Meghanio, il musico violento
che per un accendino, sottratto con l'inganno,
rivolge a grave accento minacce da tiranno
al musico suo amico, il Maestro de' Castagna.
Il quale per risposta a tali vitupèri
denuncia d'esser vittima e al solito si lagna.
E proprio quando tutto sembrava dunque fatto
e quasi tutti i laidi sembravan belli calmi
il Brèvide si erge due spanne dal tappeto
(e se vai a calcolarli, fan proprio cinque palmi)
e grida a tutta voce il nome della svolta
dell'uomo che davvero risolverà la vita
facendo risalire la squadra alla ribalta
un genio del pallone non certo una gran sola
il grande ed invincibile Siomonio Vergassòla.
Quand'ecco in un sussulto il Ciccio cade a terra
stramazza ed assicura che l'aria non afferra
riavutosi, dichiara al brèvide una guerra,
conflitto inevitabile, interno ed intestino,
fatale la promessa, vedremo da vicino....
continua......













2 commenti:

Il Presidente ha detto...

La Vergassoleide è un qualcosa di geniale...

Anonimo ha detto...

la vergassoleide è tutto,è il bene

Il musico violento