martedì 28 luglio 2009

tifosi vip vteam

lunedì 20 luglio 2009

Nuove indiscrezioni


ANNUNCIO-BOOM DELLA CORDATA: ABBIAMO LA LICENZA!

Roma, 20 luglio - Sembrava tutto perduto, poi all'improvviso la svolta: la cordata è viva ed avrebbe già fatto buona parte dei passi burocratici necessari per assicurarsi il noto pub in zona Piazza Fiume oggetto da mesi di attenzioni da parte di molti gruppi di investitori italiani ed esteri, millantatori, falsificatori di abbonamenti dell'autobus e multinazionali senza cuore.
Come un fulmine a ciel sereno, trapela tramite filo diretto un'indiscrezione che è qualcosa di più di una boutade di una domenica d'estate: la Cordata ha in mano la licenza. Dall'altro capo del telefono uno dei cordatari, "l'Obama di Via Nemorense" V.A., non sta nella pelle e la sua voce sembra strozzata dall'emozione: "Ce l'abbiamo, ce l'abbiamo!". E poi ancora dure critiche a chi non credeva in quel progetto tanto vituperato: "Noi non siamo pesci piccoli, ve lo abbiamo dimostrato. Ora siamo pronti a prenderci tutto". E poi giù proclami: "costruiremo campi da tennis, piscine, campi da golf, una casa di appuntamenti, quattro e dico quattro postazioni wireless per collegare 9000 estemisti di destra in tutto il mondo" e altre spocchiosaggini senza senso che hanno indotto il sottoscritto a interrompere in anticipo la comunicazione.
All'origine di questo colpo di coda ci sarebbe comunque un viaggio in Thailandia di uno degli imprenditori del quartiere Africano, il parsimonioso D.C. . Non per turismo sessuale, come tutti avevano a ragione ipotizzato, ma con le precise intenzioni di strappare quella licenza. Evidentemente però il misunderstanding era dietro l'angolo: Via Thailandia e non "la" Thailandia era il luogo per ottenere la licenza. E cosi D.C., prima di ripartire con il suo volo dell'Oceanic verso la Capitale, si era premurato di scippare una licenza di pesca a un povero pescatore thailandese per poi falsificarla per farla sembrare la vera licenza.
Finora sembra che la cordata si senta sicura di farla franca con questo squallido "contropaccotto partenopeo" suggerito dall'imprenditore di Casavatore R.D'A., ma fonti accreditate (una telefonata anonima in accento parmense) fanno sapere che la Procura già starebbe indagando su queste strane manovre. Intanto il quarto cordataro sarebbe tornato all'ovile: per il pavidissimo A.I., rientrato in carreggiata una volta avute rassicurazioni sulla solidità dell'investimento, ci sarebbe un ruolo organizzativo e contabile di tutto rispetto: aggiungere due zeri su tutti i menu per un locale che si preannuncia all'insegna del radical chic e alla portata di pochi.

venerdì 17 luglio 2009

I miss you

Little fish



Big fish

domenica 12 luglio 2009

Rivoluzione in Fantalega



Serve:

1 nuovo presidente
1 nuovo regolamento
1 nuova credibilità da parte dei suoi presidenti
1 nuovo pub in cui svomare, a patto che lo prendano persone serie (parlo a suocera perché Cordata intenda)
1 nuovo anno di grandi emozioni
1 Campari e Gin, grazie.

mercoledì 1 luglio 2009




NUOVO PATTO PER LA CORDATA, POI ARRIVA IL CONTO…

Nei giorni scorsi i tre squattrinati imprenditori della cordata del quartiere Africano si sarebbero ritrovati in un noto ristorante in zona Prati per suggellare un nuovo patto d’acciaio e ripartire all’assalto del pub romano. D.C., V.A. e l’onesto A.C. hanno scelto un ristorante amico, fortemente simbolico di un possibile imminente cambiamento delle cose: ciò ha scatenato la curiosità dei clienti, che più di una volta si sono avvicinati al tavolo per origliare e soprattutto per chiedere di abbassare il tono di voce a D.C., intento a rivolgere apprezzamenti poco carini a un vicino tavolo femminile.
Nella cena sarebbe emerso un obiettivo comune: far fare tutto ad A.C. e basta. Gli altri due imprenditori romani si vorrebbero infatti dedicare a lavori da perditempo, a gigioneggiare per il locale con un sigaro acceso in bocca, a trafugare le cucine sbevazzando liberamente e soprattutto a rilasciare interviste su commissione a giornalisti complici e ben pagati.
Tutti sembravano d’accordo, fin quando non è arrivato il conto della cena. Nonostante un cospicuo sconto, infatti, i tre affaristi sarebbero letteralmente sbiancati. A questo punto si prospettano tempi lunghi per un ulteriore rilancio: si aspetta con ansia la prossima paghetta settimanale. Nel frattempo i tre si sono imposti di limitare il budget per le spese inutili, (tutte affidate al fumoso V.A.), ultima una targa d’oro zecchino 3 metri x 4 da mettere nel locale con su scritto: “Credo che l'immigrazione sia una ricchezza per il nostro Paese”.