martedì 18 dicembre 2007

Ha vinto lui.


Il giorno dell'ultima giornata di un campionato (13 maggio 2006) vinto a mani basse dalla Juve, il protagonista assoluto di tutto cio', tale Luciano Moggi da Monticiano, cosi' si espresse di fronte alle telecamere: "Vi chiederei una cortesia, di non rivolgermi domande: anche perché non ho più la voglia, la forza. Non ho più l'anima, me l'hanno uccisa. Domani mi dimetterò da direttore generale della Juventus da stasera il mondo del calcio non è più il mio. Ora mi dedicherò a difendermi da tutte le cattiverie che sono state dette e fatte nei miei confronti".

Dicembre 2006. Moggi parla con Punghellini (presidente serie D), riferendosi a Letta come se il buon Gianni si fosse interessato ad aiutare Franco Carraro per affievolirne la posizione nell'ambito di calciopoli.
M: "C'è Carraro dietro calciopoli".
P:
"Caro Luciano io sono rimasto solo ma non mi arrendo, non dimentico gli amici. Hanno fatto delle porcherie allucinanti".
M:
"Soprattutto con me".
P.:
"Ti ricordi quella volta che ci eravamo visti a Torino, io te lo avevo preannunciato e dietro questa roba qui guarda che c'è Carraro".
M.:
"Ma c'è rimasto incastrato pure lui, eh".
P.:
"Però ne han fatte di cotte e di crude per tirarlo fuori. Anche adesso".
M.:
"Eh ma che vuoi, con Petrucci non ci sono dubbi sulla cosa".
P.:
"Adesso cercano, in accordo con Petrucci, in accordo con Tavecchio per esempio di zittire me, capisci".
M.:
"È incredibile guarda. Ma io che ci fosse di mezzo Carraro non avevo mai avuto dubbi, infatti vedi s'è fatto togliere la squalifica".
P.: "Sì sì".
M.:
"Da Sandulli. È un allievo. È un allievo suo".
P.:
"È tutto lui. Fatto in combutta con tutta una serie di personaggi... poi ti raccomando Gallavotti".
M.:
"È il servo di Carraro".
P.:
"Mi hanno chiamato a Napoli anche a me perché in alcune intercettazioni c'ero di mezzo io. Però io la verità gliel'ho detta, eh. Perché loro volevamo sapere se tu avevi fatto pressioni su di me. No, su di me le pressioni le ha fatte una persona sola. Carraro. L'han fatta ad arte. Poi sai ci sono i servizi di qualche braccio armato, perché poi anche Tavecchio ci ha messo del suo. È abituato a giocare su tre tavoli. Addirittura gli ha telefonato Gianni Letta, hai capito. Per salvare Carraro naturalmente".
M.: "A chi hanno telefonato a Catalano?".
P.: "A Catalano e a Tavecchio. Capito!".
M.: "Pensa te".
P.:
"Poi adesso ti raccomando il presidente dell'arbitrato del Coni. Sai anche questo è un amico di Tavecchio. Sono andati fuori a cena tremila volte. Io adesso sto monitorando un po' tutta la situazione".

Passiamo ad altro.
Dalla relazione dei carabinieri: "Assume particolare interesse la vicenda dell'acquisto di alcuni immobili siti in via del Tintoretto di Roma di proprietà della Cassa di Risparmio di previdenza per il personale del Monte dei Paschi di Siena che De Nicola ha curato per suo conto e per Moggi. Nell'ambito di tale compravendita si inseriscono alcuni contatti intercorsi tra De Nicola e Giancarlo Abete".
questo il passo fondamentale, una frase del figlio di De Nicola al padre: "Gli ho mandato un fax (ad Abete, ndr)
, e gliene ho messo pure un altro di appartamento in alternativa... Che mi ha detto il portiere che sta libero. 180 metri quadrati che sta sfitto pure quello".

Continuiamo. Aprile 2007 (!), ore 19:38. Moggi chiama Alessio Secco (ds Juventus) (!!!).
Moggi:
"Stà a sentire... adesso tè devi fà 'na cosa".
Secco:
"Sì".
M.: "Devi dire che sembrano assurde tutte le critiche rivolte a Deschamps. Siamo primi in classifica e abbiamo avuto diecimila infortuni".
S.: "Certo".
M.: "L'allenatore ha fatto bene. L'allenatore resta con noi. L'allenatore praticamente ha la fiducia dei giocatori. Fallo... Fallo questo perché...".
S.: "Certo".
Moggi: "Vogliono crearci dei problemi".
S.:
"Ok. Ok. Va bene".
M.: "Mi fai questo qui che è la cosa più importante".
S.:
"Va bene. Va bene".
Neanche un mese dopo pero' Deschamps riceve il ben servito da Cobolli Gigli e Blanc.

Nel febbraio 2007 la discussione di Moggi era stata con Bettega. Oggetto: la sistemazione del "fenomeno" Gheddafi jr.
B: "Vedo alla fine dell'anno cosa devo fare. Però ti devo raccontare una cosa strana. Ho parlato con D'Onofrio e ha accennato alla trattativa che c'era fra... e questo... canadese per la questione del Marsiglia... ah, quello sarebbe un bel posto dove andare, dico... due giorni fa mi chiama invece l'amico libico... dice io gli ho detto che non c'è nessuno meglio di Moggi e Bettega... e mi ha telefonato ieri, un incontro a cena martedì sera alle sette a casa sua a Portofino".
M:
"Lo facciamo... Ci andiamo assieme ao'...".
B: "Allora io gli do la conferma".
M: "Dagli la conferma".
Qualche giorno dopo:
M: "Pronto. Che è successo, ao'?".
B:
"È successo che ha mandato... ingegnere dicendo siamo in ritiro con la squadra, bisogna riposizionarlo e ci sentiamo".
M: "Ma chi è questo qui? È italiano questo?".
B:
"Nooo. È Sadi".
M:
"Ah. Sadi".
B: "Adesso si allena con la Samp".
M:
"Oh, vediamoci domani sera a cena a casa mia, si fa du chiacchiere dai".

Non è finita. Urbano Cairo (presidente Torino).
M:
"Urbano tu devi piantarla. Vuoi dà retta a me, guarda devi piantarla di dar retta a centomila persone".
C: "Io non dò retta a nessuno".
M: "Io il calcio lo conosco com'è fatto. Quando ti metti intorno gente come Antonelli... spostali. Comunque io te l'ho detto. Ti ho detto giovedì ci vediamo".

Ancora De Nicola (proprietario Siena).
In questa telefonata, pare ovvio che i due sappiano di essere intercettati, "ma chi se ne frega"...
Ottobre 2006.
D: "...Quel pezzo di merda, testa di cazzo di Palanca".
M: "Lui l'ha fatta grossa lì... La prima ammonizione... ".
D:
"È un bel pezzo di merda, Lucià. Nei primi trenta minuti mi ha ammonito 5 giocatori".
M: "Nello, gli arbitri per cortesia non ne parliamo, guarda...".
D:
"Stiamo a fare un commento io e te Lucià. Ma che cazzo, mo... no ma che c'entra... Comunque poi ne parliamo a voce".

E dulcis in fundo, Foschi (dg del Palermo).
Qui siamo a marzo 2007, è il dirigente rosanero a chiamare.
F:
"Aspetto ancora una settimana per vedere certe cose...e controllo... e dirò anche... il calcio lo avete chiamato Moggiopoli... ma Moggi ha solo avuto l'accuratezza di essere un dirigente colto e di difendersi come sto facendo in questo momento io per il quarto posto... quello che ha fatto Moggi gli è costata una carriera e invece a me la carriera non mi costa... perché io vado fuori... però li sputtano... faccio nomi e cognomi di quei 5 personaggi".
M:
"Caro... Caro Rino".
F:
"Lo faccio. Luciano, lo faccio (...) Galliani è la vera... la vera mela marcia del calcio italiano".
M: "Eh va be', oh".
F: "È lui. Petrucci. Agnolin".
M:
"Carraro".

4 commenti:

Il Presidente ha detto...

Ha vinto bene...se n'è annato a colori...

Miltonio ha detto...

post spazzatura....

vinxor ha detto...

non capisco di chi sia il post.... godiamocele finchè ci sono le intercette, tanto a breve l'uomo da ceppaloni provvederà a imbavagliare tutto

W il dietrologismo!

Trillo ha detto...

Post patetico, come tutti i fiumi di parole scritti a sproposito sulla farsa denominata "calciopoli" (o "Moggiopoli, dal foglio di carta da culo rosa che sembri apprezzare particolarmente sbirciando fra i link del blog).
L'ennesima occasione sprecata, da un italiota medio, per tacere e risparmiarsi una figura da cioccolataio.
Se questo è il grado di approfondimento e rigore con il quale affronti i temi della vita, in bocca al lupo.