domenica 19 aprile 2009

LE PAGELLE, 18 aprile, Rom Stadium

Larga vittoria dei primi cinque classificati alla Lega contro la Scaglietti United. Nulla da obiettare sulla superiorità dei ragazzi capitanati dal Mega, mentre perdono completamente la faccia i cinque radical chic morettiani che poco prima di venire al campo avevano compilato la loro tessera del Pd per l’anno 2009. Finale al cardioPARMA, con Daniele che penetra nel campo rom con un’enorme accetta e la solita camminata da Arancia Meccanica.

WINNING FIVE

Mega 7: si conferma stagionatissimo attaccante capace di fare reparto da solo. Di una lentezza disacerbante, riesce comunque a fare i suoi porci comodi in una difesa a maglie larghe. Si indispettisce con i compagni di squadra quando lo chiamano femminiello, ed è in quel momento che mette tutta la grinta che ha. Quando viene innescato a dovere segna un paio di gol di pregevole fattura. Ha una chiusura mentale degna di Dario Hubner.

Milton 7,5: Parte maluccio, e non solo per la maglietta barese di Cassano con la quale si presenta al campo: sue un paio di svirgolate che portano gli Scaglietti all’illusorio vantaggio. Poi prende le misure e diventa uno stantuffo sulla destra: prende il tempo a tutti, mantiene la posizione, si propone e segna. Il suo tocco da biliardo sull’ultimo gol lo rende obiettivo di mercato per il prossimo Bari di serie A. Mi querelerà, ma ha giocato alla “Forrest Gump” Lichtsteiner.

Davide (Pruzze) 6,5 : atteggiamento irridente fin dall’inizio, si fa apprezzare per chiusure (di testa e di piede) da difensore di razza, un paio di sportellate e buoni ‘uno contro uno’. In attacco sbaglia l’impossibile, e ha lunghe pause di gioco. Segna due gol facili, se ne mangia almeno il quintuplo. Notevole un suo no-look a partita finita con l’avversario a 10 metri al solo scopo di far indispettire gli avversari. Ridacchia ed esulta a fine partita come avesse vinto la Coppa Coppe a Birmingham. Balotelli

Paolino 7: riparte dalla doppietta in terra tunisina nel torneo Valtur di El Kebir. Da allora, nessuno ha avuto più il piacere di vederlo prendere a calci un pallone, compresa la semifinale di quello stesso torneo. Al di là delle polemiche, si conferma difensore puro e talentuoso, sempre al posto giusto e capace di sbrogliare le situazione più difficili. Lo sposino fa una partita di sacrificio, alla fine è il migliore dei suoi dopo Milton. Evita di seminare le sue solite freddure, ed è già tanto. Cannavaro

Calenzano 6,5: arriva al campo con il ritardo di un manager in carriera che snobba tutto e tutti e ci mette circa 18 minuti per allacciarsi gli scarpini mentre la sua squadra arranca e prende gol. Brevilineo, sa muovere il pallone e sbaglia pochissimo. E' un punto fermo in difesa, rilancia l’azione, non ha nulla in meno del Gambero Gamberini

SCAGLIETTI TEAM

Guro 5,5: il solito cavallone, ma inizia ad avere una certa età per quelle sgroppate che lo hanno reso celebre. Fa i due soliti gol incredibili a partita cui ci ha da sempre abituato, per il resto vegeta, sbuffa e non torna mai. Notevole il suo stacco aereo col quale si attacca alla recinzione per dire ai bambini rom di ridargli il pallone. Si conferma un Langella, e poco altro.

Conte 5,5: l’uomo bionico (per via di un tutore di nona generazione che lo accompagna fedelmente da anni) questa volta non incide: non si vedono le sue caracche a un metro dalla porta, non un acuto, non un avversario sfigurato a vita dalle sue conclusioni. Sarà stata quell’abbacchio a scottadito e la caponata dell’Osteria mangiata un’ora prima? Evanescente. Nedved tra 5 anni

Vincenzo 4,5: riesce nell’impresa di non finire all’ospedale con i suoi soliti interventi suicidi. Ciò basterebbe a dargli un rotondo 8, se la sua partita non fosse del tutto deficitaria. Sbaglia l’80% degli appoggi più semplici, dietro si dimena come una scimmia (ariana) per prendere gli avversari che gli scappano da tutte le parti. Fa un paio di fallacci, poi a 5 minuti dalla fine si accorge di non aver fatto ancora male a nessuno e salta addosso a Milton e Ventino per prendere un inutile pallone di testa. Palla fuori, ovviamente. Strilla in aramaico per caricarsi, ma nessuno lo segue. Cesar Gomez

Daniele 4: spalma il nulla lungo tutta la partita. Recita la parte dello sgangherato trequartista di fama internazionale che gioca deconcentrato per colpa di una donna fatale e del contratto in scadenza. La realtà è che non ha nessuna delle due cose, e che quindi non ha scusanti. I suoi doppi passi fanno ridere i polli, si aggira per il campo con il polmone d’acciaio, a tre minuti dalla fine si smarca da solo e gli scappa un’amara risata. Solo nel finale thrilling si riscatta, tentando di farsi restituire il pallone dagli zingari con la consueta pacatezza. Locatelli

Marco 4: arriva al campo con un look inverecondo: sciarpina viola arrotolata, occhiali da sole, passo dimesso di chi sta andando al Nuovo Sacher a vedere un film vietnamita. Il solito moscione in mezzo al campo, perde tutti i contrasti semplicemente perché evita accuratamente di farli. Ha grande tecnica ma poca voglia di metterla in mostra, cosi lascia agli altri le figure di merda. Vincenzo, suo compagno nel V-Team e nella vita, tenta di spaccargli la testa ma le sue piastrine sono più veloci e motivate di lui. Un ectoplasma. Helguera

3 commenti:

20 ha detto...

intanto siete cmq a zero tituliiiiiiii

Miltonio ha detto...

siete peggio del Vteam.....

vinxor ha detto...
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